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Alcuni reperti nel Museo della Nave Romana di Comacchio. © StoryTravelers. |
La storia della Nave Romana di Comacchio risale al I secolo a.C. A quel tempo Roma controllava tutta l’Italia, e il delta del Po era un importante porto fluviale. I resti e il carico dell’imbarcazione non giunsero mai a destinazione, ma naufragarono sul fondo delle acque di Comacchio. Il ritrovamento fu casuale: nel 1981, durante i lavori di pulizia dei canali, venne fatta questa scoperta che suscitò lo stupore generale.
Il Museo della Nave Romana si trova a Palazzo Bellini e i reperti sono conservati in due spazi differenti. Il primo piano è riservato alle attrezzature della nave e agli oggetti dei marinai. Qui troverete bilance, pialle, mazzuoli. E ancora, utensili da cucina e oggetti per lo svago durante la navigazione. La parte più interessante, però, si trova al secondo piano: 102 lingotti di piombo affiancati da anfore e preziose ceramiche. Insomma, tutto il carico commerciale mai giunto a destinazione!
A questo punto la domanda nasce spontanea: come si spiega il perfetto stato di conservazione dei reperti dopo 2000 anni? Il merito di questo “miracolo” va attribuito alla sabbia. Quella delle spiagge di Comacchio, naturalmente, che ha protetto il legno e l’intero carico dagli agenti atmosferici.
Il Museo della Nave Romana di Comacchio è facilmente raggiungibile e si trova a circa 100 metri dal complesso del Trepponti. Niente alibi, quindi, per non fare una visita a questo spaccato di storia antica, che inorgoglisce la città e il suo territorio.
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